In primavera si conoscerà il futuro finanziario del
Milan e del suo azionista Yonghong Li. Perché, come è noto, tra marzo e
aprile, il club rossonero e l’imprenditore cinese vogliono chiudere, in
anticipo di un semestre la scadenza naturale, ottobre, del rapporto con il
fondo Elliott che ha prestato 303 milioni alla Rossoneri Sport Investment
per completare l’acquisizione dal club rossonero dalla Fininvest della
famiglia Berlusconi.
E mentre oggi è in calendario il cda della società guidata dall’ad Marco
Fassone per definire e approvare il versamenteo dell’ultima tranche (10-11
milioni) dell’aumento di capitale di 60 milioni di euro deliberato
nell’aprile di un anno fa (inizialmente il consiglio doveva riunirsi
ieri), advisor, avvocati e banchieri sono al lavoro per trovare la
quadratura del cerchio sull’operazione di rifinanziamento complessivo che
potrebbe arrivare a toccare la soglia dei 400 milioni. La novità delle
ultime ore, secondo più fonti finanziarie interpellate da MF-Milano
Finanza, è l’attivismo dell’americana Hps Investment Partners, spin-off
dell’hedge fund Usa Highbridge, che sta cercando di rientrare in pista
sull’affare dopo vari mesi di analisi del dossier e un iniziale approccio,
a gennaio, con i vertici del Milan o gli emissari di Yonghong Li.
red/lab
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