L’a.d. di Poste Italiane ribadisce che la variazione dell’assetto azionario non cambierà il ruolo dell’azienda né la strada tracciata nel piano strategico al 2028. La privatizzazione è avvenuta nel 2015 e non comporterà ricadute sull’attività dell’azienda. Ogni decisione dipende dal management e dagli azionisti.