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Cassazione Diritto Naspi può venire meno.

La sentenza della Corte di Cassazione sulla Naspi

Diritto alla Naspi può venire meno. Lo ha deciso la Corte di Cassazione.

La decisione della Corte

La percezione della Naspi decade se non vengono resi noti gli altri eventuali rapporti autonomi in essere.

La Corte di Cassazione con l’ordinanza 846 del 9 gennaio scorso ha fornito chiarimenti in merito allo svolgimento di prestazioni lavorative in concomitanza alla cosiddetta Naspi, la nuova assicurazione sociale per l’Impiego.

Le implicazioni per i lavoratori

Secondo la suprema Corte la disposizione dell’articolo 10 che recita «il lavoratore che durante il periodo in cui percepisce la Naspi intraprenda un’attività lavorativa…» non si riferisce solo a una «nuova prestazione» ma a qualunque impegno di lavoro svolto contemporaneamente al percepimento dell’indennità.

È quindi obbligatorio nel caso di svolgimento di attività di tipo autonomo o di direzione d’impresa durante il legittimo godimento della Naspi, darne comunicazione all’Inps entro 30 giorni dall’inizio. Il lavoratore dovrà comunicare all’Istituto gli introiti che otterrà dall’attività lavorativa, pena la decadenza dal diritto di fruire del benefit.

Conclusioni

Diritto alla Naspi può venire meno.

– Naspi
– Corte di Cassazione
– Prestazioni lavorative


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