Ecuador, Caritas lavoro per i giovani, stop corruzione – Vatican

La situazione in Ecuador è estremamente preoccupante, con un’escalation di violenza che ha portato a una spaventosa escalation di omicidi, estorsioni, sequestri e assalti a mano armata. La popolazione si sente insicura e molti sono costretti a fuggire dalle provincie più pericolose, specialmente sulla costa. Il presidente Daniel Noboa ha decretato lo stato di “conflitto armato interno”, e la Chiesa locale si è espressa contro la violenza, chiedendo il rifiuto totale da qualsiasi parte provenga.

Monsignor Antonio Crameri, vescovo del Vicariato apostolico di Esmeraldas, ha fornito un’intervista in cui ha espresso preoccupazioni serie riguardo alla situazione nel Paese. Ha parlato della paura che la violenza ha diffuso tra la popolazione, soprattutto per le modalità brutali degli omicidi e l’insicurezza costante. Ha anche sottolineato la grande corruzione all’interno delle forze dell’ordine e l’impunità di delinquenti e assassini, che ha contribuito ad alimentare la preoccupazione e il terrore tra la popolazione.

In risposta a questa situazione critica, monsignor Crameri ha chiesto ai politici di garantire i servizi di base e di concentrarsi sulla creazione di opportunità di vita per i giovani, specialmente quelli coinvolti nelle bande. Ha sottolineato che la povertà strutturale e la mancanza di democrazia stanno fornendo un terreno fertile per i narcotrafficanti e ha esortato i politici a concentrarsi sul servizio al popolo anziché sulla corruzione.

Per affrontare la crisi, monsignor Crameri ha sottolineato l’importanza della Chiesa “in uscita”, che si avvicini alle periferie esistenziali e offra assistenza e solidarietà. Ha richiamato il concetto di Chiesa “ospedale da campo”, che porta conforto e sostegno a coloro che soffrono, e ha evidenziato l’importanza di una Chiesa sinodale, che coinvolga tutti in un cammino comune.

Infine, monsignor Crameri ha sottolineato che la Chiesa sta lavorando con altri episcopati, incluso quello della vicina Colombia, per combattere il flagello legato alla droga e per imparare dalle esperienze di ciascuno. Ha sottolineato l’importanza di portare la speranza a coloro che soffrono e di lavorare per costruire una fratellanza universale.

In un momento di grande turbolenza e violenza, la Chiesa in Ecuador si sta sforzando di essere un faro di speranza e di solidarietà per coloro che soffrono.

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