Fine del RdC, l’allarme dell’Alleanza “Troppi senza sostegno”

Il nuovo Assegno di inclusione (Adi) introdotto dal governo Meloni per sostituire il Reddito di cittadinanza, insieme al Supporto per la formazione e il lavoro (Sfl) per gli occupabili, ha suscitato preoccupazione nell’Alleanza contro la povertà. Secondo l’organizzazione, i numeri dell’Inps indicano che l’Adi copre “pochissimi” nuclei familiari rispetto al numero di persone in Italia che necessitano di un supporto economico per evitare di cadere in povertà assoluta.

I dati dell’Inps mostrano che su 651.000 domande presentate, solo 288.000 sono state accolte, mentre 117.461 sono state respinte. Questi numeri sono inferiori persino alle stime fatte dal governo, che aveva previsto potenzialmente 737.000 beneficiari nel programma. Secondo l’Alleanza, “288.000 nuclei familiari sono pochi, pochissimi, rispetto a quanti, in Italia, necessitano di un supporto economico.”

Inoltre, le richieste respinte mostrano una situazione preoccupante, con 117.461 domande respinte per mancanza di requisiti, tra cui esito negativo sopra soglia su Dsu, superamento delle soglie di reddito e omessa dichiarazione dell’attività lavorativa. Anche il Supporto per la formazione e il lavoro (Sfl) presenta numeri poco confortanti, con solo poco più di un terzo delle richieste accolte.

L’Alleanza contro la povertà ha lanciato l’allarme, sottolineando che i requisiti economici richiesti per l’Adi non rappresentano appieno la platea di coloro che sono effettivamente a rischio di povertà assoluta in Italia. L’organizzazione teme che molte persone in condizioni di estrema vulnerabilità economica e sociale non possano accedere alle misure di sostegno necessarie per evitare la povertà.

In conclusione, l’Alleanza evidenzia la paura che i poveri, suddivisi in “categorie”, rimangano in gran parte privi di supporti e politiche di sostegno in grado di rispondere ai loro bisogni, portando a un aumento della povertà assoluta nel paese.

Questa situazione solleva importanti questioni sul sostegno economico fornito alle famiglie vulnerabili e sulla necessità di politiche sociali più efficaci per contrastare la povertà in Italia.

– Dati preoccupanti che risultano inferiori persino alle stime fatte dal governo
– 288.000 nuclei familiari sono pochi, pochissimi, rispetto a quanti, in italia, necessitano di un supporto economico, per non cadere o ricadere in una condizione di povertà assoluta
– I requisiti economici richiesti per l’Adi non rappresentano e non esauriscono la platea di coloro che, in Italia, sono effettivamente a rischio di povertà assoluta


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