Fine del Reddito di cittadinanza, l’Alliance Against Poverty allarma “Troppo senza sostegno”

L’Assegno di inclusione (Adi) è stato introdotto dal governo Meloni come sostituto del Reddito di cittadinanza, affiancato dal Supporto per la formazione e il lavoro (Sfl) per gli occupabili. Tuttavia, l’Alleanza contro la povertà si è espressa preoccupata riguardo ai numeri relativi all’Adi, sostenendo che copra pochissimi nuclei familiari rispetto a quanti effettivamente necessitano di un supporto economico per evitare la povertà assoluta.

Secondo i dati dell’Inps aggiornati al 22 gennaio, sono state presentate 651.000 domande, di cui 288.000 accolte e 117.461 respinte. L’Alleanza ha evidenziato che questi numeri sono inferiori alle stime fatte dal governo, che aveva previsto potenziali beneficiari per circa 737.000 nuclei familiari nel programma. Ciò significa che meno di 300.000 nuclei familiari riceveranno il pagamento dell’Adi, una cifra confermata anche dalla ministra Calderone.

L’Alleanza ha espresso preoccupazione anche per le richieste respinte, evidenziando che le cause principali sono l’esito negativo della Dichiarazione Sostitutiva Unica (Dsu), il superamento delle soglie di reddito e l’omessa dichiarazione dell’attività lavorativa.

Inoltre, l’associazione ha sottolineato che i requisiti economici richiesti per l’Adi non rappresentano la totalità di coloro che sono effettivamente a rischio di povertà assoluta in Italia. Si teme che molte persone in condizioni di estrema vulnerabilità economica e sociale non possano accedere alle misure di sostegno necessarie a evitare la povertà assoluta.

Anche il Supporto per la formazione e il lavoro (Sfl) ha registrato numeri non confortanti, con solo poco più di un terzo delle richieste accolte.

Infine, l’Alleanza ha concluso che esiste il rischio concreto che i poveri, suddivisi in categorie, restino in buona parte privi di supporti e politiche di sostegno adeguati. Tale situazione potrebbe portare a un aumento della povertà assoluta nel paese.

In conclusione, l’Adi e il Sfl sembrano non coprire adeguatamente la platea dei bisognosi, e vi è la preoccupazione che molte persone in condizioni di estrema vulnerabilità economica e sociale non ricevano il sostegno necessario per evitare la povertà assoluta.

– Dati preoccupanti
– 288.000 nuclei familiari sono pochi, pochissimi
– I requisiti economici richiesti per l’Adi non rappresentano e non esauriscono


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