Giorgetti attacca Patto di Stabilità un compromesso, Mes vero problema

Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, è al centro dell’attenzione per le sue recenti dichiarazioni in commissione Bilancio alla Camera. La sua pazienza e realismo sono stati messi alla prova dalle critiche dell’opposizione riguardo alla mancata ratifica del Mes e alla riforma del patto di Stabilità dell’Unione europea. In questa sede, Giorgetti ha difeso le posizioni del governo, sottolineando la complessità delle nuove regole e respingendo gli attacchi con argomentazioni chiare. L’articolo analizza anche le posizioni del ministro sui fondi salva-Stati, gli oneri sul debito e la legge di Bilancio in dirittura d’arrivo.

La pazienza e il realismo di Giorgetti

Il ministro Giorgetti si è mostrato paziente e realista di fronte alle difficili trattative in Europa e alle tensioni interne alla maggioranza. Ha difeso l’accordo raggiunto sull’Unione europea sulla riforma del patto di Stabilità, affermando che, nonostante alcuni passi indietro rispetto alla proposta iniziale della Commissione, si tratta comunque di un compromesso necessario. Ha inoltre dichiarato che le politiche del governo sono coerenti con le nuove regole e che non sono previste manovre aggiuntive.

No a nuove manovre

Giorgetti ha chiarito che non sono previste nuove manovre aggiuntive e ha espresso preoccupazione riguardo alla complessità delle nuove regole, che rischiano di essere pro-cicliche anziché risolvere eventuali recessioni. Ha inoltre fatto riferimento al Superbonus, evidenziando che la norma ha prodotto risultati radioattivi che devono essere gestiti.

Il fondo salva-Stati

Il ministro ha manifestato preoccupazione riguardo alla mancata ratifica del Mes da parte dell’Italia, sottolineando che il fondo europeo salva-Stati non è né la causa né la soluzione dei problemi economici del paese. Ha difeso la decisione di non ratificare il Mes, contrariamente agli auspici della maggioranza.

Gli oneri sul debito

Giorgetti ha ribadito l’obiettivo di ridurre il debito pubblico, sottolineando che il nuovo patto di Stabilità mantiene l’obiettivo di arrivare a un debito non superiore al 60% del Pil e un deficit non oltre il 3%. Ha escluso i maggiori oneri sul debito dalla fase di avvio delle nuove regole, garantendo che il 2024 non sarà toccato dalle nuove regole.

Gli attacchi delle opposizioni

Le opposizioni hanno criticato aspramente le posizioni del ministro, sostenendo che l’accordo sul patto di Stabilità è stato un compromesso al ribasso che danneggia gravemente l’Italia. C’è stata una dura critica anche da parte dei leader politici, che hanno chiesto le dimissioni di Giorgetti per la mancata ratifica del Mes.

In conclusione, il ministro Giorgetti si è trovato a difendere con pazienza e realismo le posizioni del governo, affrontando le critiche dell’opposizione con argomentazioni chiare e puntuali. La sua gestione delle complesse trattative europee e delle tensioni interne alla maggioranza dimostra determinazione e attenzione agli interessi del paese.

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