Giovani in crisi
L’OPINIONE DELL’AVV. GUARNERA. «Prima genitori distratti e talora immaturi, poi insegnanti burocrati, non sono testimoni di valori che possano contribuire alla costruzione di una identità adulta. Anche perché questi valori neppure loro li possiedono»
L’avvocato Guarnera condivide la sua opinione sul disagio giovanile, affermando che il bullismo, il cyberbullismo, l’aggressività sessuale e le dipendenze sono tutte manifestazioni del fallimento di famiglie e scuole nel fornire una formazione globale ai giovani. In particolare, critica la mancanza di educatori veri, motivati e consapevoli del proprio ruolo, sottolineando che sono diventati sempre meno comuni.
Guarnera attribuisce questa situazione al fatto che i genitori sono spesso distratti e immaturi, mentre gli insegnanti sono ridotti a figure burocratiche che non sono in grado di trasmettere valori significativi per la costruzione di una identità adulta. Sottolinea inoltre che la politica non fornisce alcun aiuto in questo contesto, anzi contribuisce a peggiorare la situazione.
In particolare, critica il fallimento della classe politica nel fare della scuola una priorità nazionale. Sottolinea che le risorse economiche destinate alla formazione sono ridotte e l’edilizia scolastica è fatiscente, mentre dai ministri dell’istruzione non si è visto un impegno significativo nel migliorare la situazione.
Inoltre, l’avvocato Guarnera critica duramente il ministro attuale, Giuseppe Valditara, definendolo “ineffabile” e accusandolo di avere una concezione formale e punitiva dei percorsi formativi. Inoltre, cita esempi delle dichiarazioni di Valditara riguardanti l’educazione dei bambini che lo portano a concludere che il ministro non comprende il concetto di “comunità educante” e non sarebbe adatto nemmeno come custode di una scuola.
In conclusione, l’avvocato Guarnera sostiene che il disagio giovanile è il risultato di una mancanza di valori e di una formazione adeguata da parte delle famiglie e della scuola, e critica fortemente la classe politica e il ministro dell’istruzione per non avere affrontato in modo adeguato questa situazione.
– Bullismo
– Cyberbullismo
– Aggressività sessuale
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