Il 2023 per i Mercati Emergenti ha visto rendimenti positivi in tutte le regioni, ma con una performance inferiore rispetto ai mercati sviluppati. La situazione in Cina è stata particolarmente contrastante, con indicatori economici altalenanti e un outlook ribassista da parte dell’agenzia Moody’s. Nonostante ciò, Paulo Salazar, Head of Emerging Markets Equities di Candriam, si mostra ottimista riguardo alle prospettive azionarie emergenti, evidenziando il progressivo attenuarsi di fattori sfavorevoli come i tassi d’interesse elevati e l’apprezzamento del dollaro.
Salazar ritiene che la politica monetaria più accomodante negli Stati Uniti potrebbe sostenere i rendimenti dei Mercati Emergenti, con un impatto particolarmente positivo sul settore growth e sui fattori ESG. A livello regionale, gli Emergenti esclusa la Cina hanno dimostrato una notevole resilienza, riuscendo a resistere al rallentamento cinese e trasformando le sfide in opportunità grazie alla riorganizzazione delle catene di fornitura e all’impulso dell’intelligenza artificiale.
Tuttavia, Salazar rimane cauto riguardo alla Cina e monitora da vicino il Messico, poiché potrebbe essere impattato dal rallentamento dell’economia statunitense. Inoltre, conferma un sovrappeso sull’America Latina, che presenta interessanti opportunità di investimento.
In conclusione, nonostante le incertezze presenti sui mercati emergenti, Salazar vede delle prospettive positive e opportunità di crescita, specialmente per quelle regioni che hanno dimostrato maggiore resilienza e adattabilità alle sfide del contesto economico attuale. Si prospetta quindi un 2023 interessante per gli investitori interessati ai mercati emergenti.
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