Migranti, sindaci e regioni critici sui Cpr: allarme della Valle d’Aosta.

Il governo italiano ha annunciato nuove misure per gestire l’immigrazione. In primo luogo, si prevede di bloccare le partenze dei migranti. Coloro che riescono comunque a sbarcare in Italia saranno rimpatriati entro un massimo di 18 mesi, che è un aumento rispetto al periodo attuale. I centri di permanenza per i rimpatri (CPR) saranno potenziati e saranno realizzate nuove strutture in località con una bassa densità abitativa e facilmente controllabili. Saranno utilizzate caserme, aree militari dismesse o altri edifici che saranno ristrutturati dai genieri militari. L’obiettivo è avere almeno un CPR in ogni regione. Tuttavia, ci sono preoccupazioni da parte dei sindaci riguardo alla gestione di queste strutture e chiedono ulteriori strumenti e misure per affrontare la situazione migratoria. Nonostante ciò, i sindaci sono pronti ad aiutare e fare la loro parte. Alcune città, come Bologna e Modena, hanno criticato il governo per l’arrivo improvviso di migranti senza alcuna informazione o coinvolgimento preventivo. In Valle d’Aosta, i posti disponibili sono già esauriti e il governatore ha sottolineato questa situazione durante i contatti settimanali con il governo centrale per valutare le opportunità di trasferimento dei migranti.
L’instaurazione di un centro in ogni regione è un obiettivo che è stato tentato da diversi governi in passato, ma senza successo. Ciò è dovuto all’opposizione delle comunità locali, preoccupate per gli effetti negativi che un tale centro potrebbe avere sul territorio. Inoltre, la gestione delle strutture rappresenta un’altra sfida, dato che spesso sono soggette a vandalismi da parte degli ospiti. Questi fattori hanno reso difficile l’implementazione di un piano che permettesse di aprire un centro in ogni regione.
Migranti, gelo dei sindaci e malumore delle regioni sui Cpr. Allarme della Valle d’Aosta
Nella situazione attuale, i sindaci delle città italiane si trovano in difficoltà nel gestire l’afflusso di migranti e sono preoccupati per la mancanza di risorse e supporto dal governo centrale. Allo stesso tempo, le regioni sono insoddisfatte per la presenza dei Centri di Permanenza per il Rimpatrio (CPR) nel loro territorio, che stanno diventando sovraffollati e non riescono a garantire adeguati standard di accoglienza. In particolare, la Valle d’Aosta lancia l’allarme, poiché i suoi CPR sono vicini al collasso, con un numero di migranti che supera di gran lunga la loro capienza massima consentita.
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The Italian government plans to block departures of migrants and increase the maximum detention time in repatriation centers from 6 to 18 months. The network of these centers will also be expanded, with new facilities built in areas with low population density. The Ministry of Defense will be responsible for constructing these structures, which could include disused military barracks or other buildings. The aim is to have a repatriation center in each region of Italy. However, mayors have expressed concerns about the management and impact of these centers on their cities. They have requested a meeting with the Ministry of the Interior to discuss additional measures and resources to handle the situation. Meanwhile, skepticism and complaints continue to arise from various territories, with mayors expressing frustration over the unplanned and uncoordinated arrival of migrants in their cities. In some regions, such as Valle d’Aosta, available spaces for migrants are already full.
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