Piazza Affari in crescita nella prima seduta del 2024

Chiusura altalenante per le borse europee
Le borse europee chiudono in ordine sparso una giornata altalenante, condizionata dai volumi sottili che amplificano le oscillazioni. A Piazza Affari, Ftse Mib in rialzo dello 0,6% a 30.524 punti, con Mps (+6,1%) in vetta, dopo i segnali positivi giunti dal ministro Giorgetti sull’iter per l’uscita del Tesoro dalla banca senese. In evidenza anche Bper (+3,6%) e Unipol (+2,6%) mentre perdono terreno Erg (-2,8%), Interpump (-1,75%) e Stm (-1,4%).
Indici PMI e previsioni
In giornata sono stati diffusi gli indici Pmi manifatturieri di dicembre dei principali Paesi europei e degli Usa. Nell’eurozona, il settore termina il 2023 con l’ennesima forte contrazione della produzione (44,4 punti), mentre in Italia l’indicatore migliora leggermente a 45,3 punti, ma rimane al di sotto della soglia di 50 punti oltre cui si registra una crescita. In Cina, il Caixin Pmi è salito a 50,8 punti, mentre il Pmi ufficiale dello stato, più focalizzato sulle grandi imprese pubbliche, è sceso nei giorni scorsi a 49 punti.
Prossimi eventi e previsioni
Domani l’attenzione si sposterà sulle minute della Fed, ma la giornata chiave della settimana sarà probabilmente venerdì, con i dati sull’inflazione della zona euro e sul mercato del lavoro statunitense. I prezzi al consumo nella regione della moneta unica dovrebbero accelerare nuovamente dal 2,4% al 3% tendenziale, mentre il dato core è previsto in discesa al 3,4%. I nonfarm payrolls statunitensi invece sono attesi in rallentamento a 170 mila, con un tasso di disoccupazione del 3,8%.
Andamento obbligazionario, valutario e delle materie prime
Rendimenti in aumento, ma sotto i massimi intraday, sull’obbligazionario, con il Bund al 2,05% e il Btp al 3,7%. Lo spread si contrae lievemente a 164 punti base. Sul Forex l’euro/dollaro scende sotto quota 1,10 e il dollaro/yen risale a 141,8. Tra le materie prime, il petrolio Brent annulla i precedenti guadagni alimentati dalle tensioni nel Mar Rosso e torna in area 76 dollari al barile. Nel frattempo, l’Opec+ potrebbe riunirsi nella prima settimana di febbraio per un monitoraggio del mercato, dopo l’entrata in vigore da ieri dei tagli alla produzione, previsti fino alla fine del primo trimestre. Intanto, il Bitcoin ha oltrepassato i 45.000 dollari per la prima volta da aprile 2022, spinto dalle anticipazioni sulla possibile approvazione di un ETF da parte della Sec, che si pronuncerà il 10 gennaio.
– Ftse Mib
– Piazza Affari
– Eurozona
Film e serie TV Gratis con Amazon Prime
FIGN