Riforma fiscalità in Italia: accorpamento scaglioni al 23% per l’IRPEF.
Il governo italiano sta valutando la possibilità di accorpare i primi due scaglioni dell’Irpef in un unico scaglione con un’aliquota del 23%. Ciò significherebbe estendere l’aliquota più bassa a un maggior numero di contribuenti. Tuttavia, il viceministro dell’Economia ha precisato che sarà necessario trovare le risorse per attuare questa riforma. Attualmente, il 23% di Irpef viene applicato a un reddito annuo fino a 15.000 euro, mentre dal 15.000 euro al 28.000 euro si applica una aliquota del 25%. Estendendo l’aliquota più bassa, le successive due aliquote resterebbero invariate. Il numero complessivo di aliquote verrebbe quindi ridotto da quattro a tre. Per quanto riguarda la copertura finanziaria, si prevede che sia possibile recuperare una somma di massimo 1 miliardo di euro attraverso una revisione delle cosiddette “tax expenditures”, cioè le agevolazioni fiscali. Questi risparmi potrebbero essere utilizzati per finanziare la riduzione delle aliquote dell’Irpef. Non è ancora chiaro se sarà possibile detassare totalmente le tredicesime degli stipendi nel 2023, ma si sta lavorando su questo tema. Lo stesso vale per il taglio del cuneo fiscale, che potrebbe essere esteso per l’intero anno a partire dal 2023, ma sarà necessario trovare le risorse per attuare questa misura.
L’attuale proposta di estendere l’aliquota del 23% ai contribuenti con reddito tra 15mila e 28mila euro, che attualmente pagano il 25%, potrebbe portare a una semplificazione del sistema fiscale italiano. Riducendo il numero di aliquote da quattro a tre, si semplifica il calcolo dell’imposta sul reddito e si favorisce una maggiore equità nella tassazione. Tuttavia, è importante considerare anche gli effetti economici di queste modifiche, in modo da evitare di penalizzare eccessivamente una fascia di contribuenti. L’obiettivo dovrebbe essere quello di trovare un equilibrio tra semplificazione fiscale e giustizia sociale, garantendo che i contribuenti con redditi più alti paghino una quota equa delle imposte.
Irpef, l’ipotesi del governo: accorpare i primi due scaglioni al 23%
Il governo sta proponendo di accorpare i primi due scaglioni dell’Irpef al 23%. Questa misura mira a semplificare il sistema fiscale e a ridurre le imposte per i contribuenti a basso reddito.
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The goal is to merge the first two tax brackets into a single bracket with a 23% tax rate, according to Italian Deputy Minister of Economy Maurizio Leo. This would extend the lower tax rate to a larger number of taxpayers. However, the availability of resources to implement this reform is still uncertain. Leo stated that with the reduction of income tax and the consolidation of the first two brackets, the government expects to save around €14 billion. Currently, the 23% tax rate applies to individuals earning up to €15,000 per year, while the 25% rate is imposed on incomes between €15,000 and €28,000. Approximately 14 million taxpayers fall into this income range. The subsequent two tax brackets (35% for incomes up to €50,000 and 43% for incomes above that amount) would remain unchanged. The revision of tax expenditures is expected to provide the necessary funding for the reform, with potential savings of up to €1 billion. Leo emphasized the importance of preserving deductions for mortgage payments, healthcare expenses, and education. The plan is to reduce the number of tax brackets from four to three. Regarding the tax exemption for the 13th salary (a bonus payment), Leo noted that it would be challenging to find the necessary resources in 2023, but the National Financial Education Day would provide more clarity. However, the implementation of such a measure is feasible in 2024. The deputy minister also mentioned that the cuts to employee social security contributions (cuneo fiscale) are being worked on and depend on the availability of resources as outlined in the National Financial Education Day. The objective is to extend this measure for the entire year.
SO24