Sicurezza piscine limite incidenti tragici.

La necessità di regolamentare la sicurezza delle piscine in Italia

Di Ferruccio Alessandria, Presidente di Assopiscine

Secondo una ricerca realizzata dall’Istituto Superiore di Sanità, si evince che negli ultimi diciotto anni sono avvenuti 6.994 annegamenti, di questi circa il 15% è avvenuto nelle piscine e le vittime molto spesso avevano meno di 20 anni. Questo per noi è un dato molto significativo che ci spinge ogni giorno a perorare la nostra causa, ovvero: disporre di una legge che regolamenti la sicurezza delle piscine private e semipubbliche.

La situazione in Italia

I dati dell’ISS sono allarmanti e confermano quanto sia necessario adottare misure per prevenire e tutelare la sicurezza di bambini, adulti, ma anche animali, che possono scivolare nelle piscine mentre cercano una fonte dove abbeverarsi.

Da una ricerca di mercato che abbiamo realizzato con Jebo (Università degli Studi di Bologna) è emerso che in Italia esistono oltre 650.000 piscine fra private e semipubbliche (residenziali, condominiali, hotel, centri termali, campeggi), e questo numero è destinato a crescere. Solo nel 2023 sono state costruite 20.000 nuove piscine, ed è previsto un incremento del 20% nei prossimi 5 anni. Questo rende ancora più fondamentale disporre di una legge che ne regoli la sicurezza.

La proposta di legge di Assopiscine

Nella nostra proposta di legge, della quale abbiamo già iniziato a discutere con il Ministero per la protezione civile e per le politiche del mare, avanti al Ministro Nello Musumeci, chiediamo che sia resa obbligatoria la dotazione di dispositivi di sicurezza che possano ridurre i rischi di annegamento. Tra questi, ad esempio, recinzioni e coperture e sistemi che impediscano di cadere in una piscina quando non è sorvegliata, facendo tesoro anche delle disposizioni presenti nella norma UNI 11718. La nostra proposta di legge prevede la copertura delle piscine e l’inserimento degli obblighi di verifica sulla qualità delle acque, affinché siano applicate le nuove tecnologie per il trattamento chimico-fisico delle stesse, come definito dalle attuali Normative UNI, garantendo all’utenza un utilizzo sicuro e sostenibile.

Il modello francese

La legge per cui Assopiscine si batte ogni giorno è già stata attuata in Francia, da oltre 20 anni, ed è la n° 2003-1389 del 31 dicembre 2004 e prevede che tutte le piscine interrate non chiuse, private a uso individuale o collettivo, debbano essere dotate di un dispositivo di sicurezza a norma, al fine di prevenire il rischio di annegamento.

Sensibilizzazione e certificazione

Oltre ad essere promotori della legge, stiamo cercando di sensibilizzare la filiera dell’intero comparto e abbiamo da poco lanciato la certificazione Piscine e Wellness di qualità, la prima in Italia rivolta ai costruttori del settore, che ne certifica la qualità attraverso auditor specializzati. Questa certificazione attesta non solo la qualità nel rispetto dei requisiti strutturali, di sicurezza delle costruzioni e dei progetti, ma ne garantisce gli standard elevati a beneficio di tutti, rafforzando la reputazione delle imprese e valorizzando l’esperienza dei clienti.

Conclusioni

Assistiamo ogni anno a decine di incidenti che con la giusta regolamentazione potrebbero essere evitati. Ridurre il rischio di annegamento nelle zone balneari è pressoché impossibile perché sono tantissime le cause scatenanti, si pensi solo ai malori, che non possono essere controllati, ma se consideriamo le piscine possiamo davvero fare la differenza e tutelare le persone evitando che si ripetano tragici incidenti. Come Associazione siamo impegnati nel regolamentare la sicurezza anche durante la costruzione di piscine in modo che le strutture siano più sicure. Ci auguriamo di avere come la nostra vicina Francia, una legge che tuteli l’incolumità di tutte le persone, soprattimo dei più piccoli.

– dispositivi di sicurezza
– Ministero per la protezione civile e per le politiche del mare
– Norma UNI 11718


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