Il senatore Marcello Dell’Utri ha annunciato di voler utilizzare una parte dei 30 milioni di euro ereditati da Silvio Berlusconi per finanziare la creazione di una biblioteca nella Valle dei Templi, ad Agrigento. Il progetto prevede anche la creazione di un laboratorio di restauro del libro e della carta, nonché l’organizzazione di un master in biblioteca e un altro in economia legato all’editoria.
Tuttavia, questa notizia ha sollevato numerose polemiche e controversie. Infatti, Marcello Dell’Utri è stato condannato nel 2014 a 7 anni per concorso esterno in associazione mafiosa. Alcune personalità politiche, associazioni culturali e esponenti della magistratura hanno espresso il loro dissenso riguardo all’intitolazione della biblioteca a Dell’Utri, sottolineando l’incompatibilità etica e morale di dedicare un luogo di cultura ad una persona condannata per mafia.
Diverse personalità, tra cui la deputata del Partito Democratico Giovanna Iacono, il presidente del Circolo Rabat Daniele Gucciardo, e la senatrice del Partito Democratico Vincenza Rando, hanno dichiarato il loro dissenso riguardo alla decisione di intitolare la biblioteca a Dell’Utri. Anche il procuratore capo reggente, Salvatore Vella, e il segretario della Cgil Alfonso Buscemi hanno espresso preoccupazioni riguardo a questa scelta.
La decisione di intitolare la biblioteca a Dell’Utri solleva anche questioni legali, dal momento che la legge italiana stabilisce precise regole per l’intitolazione di luoghi pubblici, limitando questa pratica a persone decedute da almeno 10 anni, salvo eccezioni. Dell’Utri non rientrerebbe tra le eccezioni previste dalla legge.
Inoltre, il vicepresidente vicario della commissione regionale antimafia in Sicilia, Ismaele La Vardera, ha pubblicato un video sui social in cui critica l’intenzione di intitolare la biblioteca a Dell’Utri e invita i cittadini a prendere una posizione netta e inequivocabile.
Questa decisione ha dunque sollevato un acceso dibattito riguardo alle implicazioni etiche, morali e legali dell’intitolazione della biblioteca a una figura controversa come Marcello Dell’Utri. Resta da vedere come si evolverà la situazione e quale sarà la risposta delle autorità preposte.
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