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Airbnb prelievo automatico su tassa di soggiorno e cedolare secca. Versamenti diretti a…

Airbnb, la nota piattaforma di affitti brevi, sta per riscuotere la tassa di soggiorno sugli affitti brevi in tutta Italia. Dopo aver già versato la tassa in alcune città in base ad accordi specifici, la piattaforma ha annunciato che inizierà a riscuotere automaticamente l’imposta dai locatori e a versarla ai comuni e agli enti locali titolari a partire dal 15 febbraio in 1200 comuni, con il resto a seguire nei mesi successivi.

Sinora, Airbnb aveva versato la tassa di soggiorno soltanto in alcune città, ma grazie ad un lavoro di ricognizione condotto dall’azienda, ora sarà in grado di gestire il pagamento in forma automatica dell’imposta, come già avviene in altri Paesi. Secondo dati recenti, questa attività ha generato oltre 9 miliardi di dollari di gettito fiscale in tutto il mondo.

L’iniziativa sulla tassa di soggiorno rappresenta anche un segnale di cooperazione nei confronti delle autorità italiane. Airbnb ha recentemente raggiunto un’intesa con l’Agenzia delle Entrate per chiudere il contenzioso fiscale sulla mancata dichiarazione e il mancato versamento della cedolare secca sugli affitti brevi fra il 2017 e il 2021, accettando di pagare 576 milioni al fisco per concludere la controversia.

La novità principale è rappresentata dalla Legge di Bilancio 2024, che ha chiarito la normativa sugli affitti brevi, anche dal punto di vista delle responsabilità fiscali. Così, a partire da gennaio di quest’anno, Airbnb ha contattato i locatori non professionali per verificare se desiderino che la piattaforma applichi direttamente una ritenuta fiscale del 21% (cedolare secca) sui guadagni derivanti da soggiorni brevi (fino a 30 notti).

Attorno alla piattaforma Airbnb ruota ormai un sistema economico rilevante in Italia. Con oltre 400 mila annunci concentrati soprattutto nelle grandi città, la maggior parte dei locatori iscritti sono non professionali e gestiscono un solo annuncio, contribuendo significativamente al bilancio familiare. L’host tipico ha guadagnato nel 2022 poco più di 3500 euro.

In conclusione, l’annuncio di Airbnb riguardo alla riscossione automatica della tassa di soggiorno sugli affitti brevi in tutta Italia rappresenta un passo importante per regolamentare e rendere trasparente il settore degli affitti brevi, offrendo benefici sia alle autorità locali che agli host.

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