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Anfia carico fiscale su motorizzazione 2022 71 mld € (-1,4%)

Il carico fiscale sulla motorizzazione italiana nel 2022 si attesta a 71 miliardi di euro, in lieve flessione rispetto al 2021. Questo dato emerge dai dati pubblicati da ANFIA, l’associazione che rappresenta la filiera automotive italiana. Lo stesso presidente dell’associazione, Roberto Vavassori, ha commentato che nonostante la variazione negativa rispetto all’anno precedente, non si tratta di un alleggerimento programmato della pressione fiscale sul comparto, ma di fattori congiunturali come la riduzione delle accise introdotta a partire da marzo, per calmierare l’impennata dei prezzi alla pompa innescata dalla crisi energetica, e la contrazione del mercato delle auto nuove e usate.

Anfia ha anche sottolineato che la percentuale del gettito fiscale derivante dal comparto sul PIL si attesta al 3,6%, la più alta tra i maggiori Paesi europei, la cui media è attorno al 2,1%. Inoltre, dei tre momenti impositivi del ciclo di vita contributivo degli autoveicoli, è ancora una volta quello relativo all’utilizzo a pesare maggiormente sul totale delle entrate tributarie derivanti dal settore.

In dettaglio, il gettito derivante dall’utilizzo rappresenta il 77,8% del totale delle entrate tributarie derivanti dal settore, con prelievi fiscali come quelli relativi ai carburanti (31,94 miliardi di euro) e all’IVA su manutenzione e riparazione, acquisto ricambi, accessori e pneumatici (12,27 miliardi di euro, in aumento del 19,9%). Al secondo posto si posiziona il gettito derivante dall’acquisto (versamento IVA e IPT), il 12,1% del totale, per un ammontare di 8,56 miliardi di euro, in diminuzione del 5,8% rispetto al 2021. Infine, il gettito derivante dal possesso vale il 10,1% del totale, ovvero 7,17 miliardi (+4,4% rispetto al 2021), pari al totale dei versamenti del bollo auto.

Guardando al 2023, le stime di ANFIA prevedono incrementi maggiori nelle voci di prelievo relative all’acquisto e all’utilizzo del veicolo, con il carico fiscale sulla motorizzazione che potrebbe raggiungere i 77 miliardi di euro (+8,5%).

In conclusione, i dati relativi al carico fiscale sulla motorizzazione italiana evidenziano l’importante contributo del settore automotive alle entrate tributarie nazionali, ma anche la necessità di trovare un equilibrio tra la pressione fiscale e la sostenibilità del settore.

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