Chiarugi Avrei comprato Theate con i soldi di Ngonge
TMW Radio: Intervista a Luciano Chiarugi
Nella serata di TMW Radio, all’interno di “Piazza Affari”, è intervenuto il doppio ex di Fiorentina e Napoli Luciano Chiarugi.
Mazzarri e il futuro al Cagliari
“Non so chi giocherà tra Raspadori e il Cholito e non so dirvi se Mazzarri abbia delle carte da giocarsi per quanto riguarda la riconferma. Sicuramente lui è un allenatore che sa toccare certe corde della squadra. La cosa che mi ha sorpreso di più del Napoli è stato constatare uno scarso stato di forma di Kvara e Osimhen sin dalle primissime giornate di campionato. Qualcosa non ha funzionato nella preparazione”.
Il futuro della Fiorentina
“Commisso dovrebbe difendere il quarto posto portando a Firenze una grande punta? È quello che ci aspettiamo tutti, ma Commisso ha mostrato coraggio. Si è passati da Kalinic, fino a Cabral e Jovic. Oggi ci sono Beltran e N’Zola. E sull’argentino è stato fatto un investimento importante: va aspettato, perché ogni tanto – oltre a buttarla dentro – gioca anche bene per la squadra”.
Supercoppa d’Arabia e il calcio italiano
“Sono soldi per tutti. Sarri dice bene, ma intanto la vetrina regala tante visualizzazioni. Speriamo che sia uno spot interessante per il calcio italiano. Che vinca il migliore, ma che le altre mettano in vetrina un gioco accattivante per gli spettatori”.
Rumors di calciomercato
“Siamo sicuri che Dybala e Paredes fossero concordi mentre Paredes parlava in macchina? Non so… uno parlava e l’altro stava zitto”. “Avrei speso 20 milioni per Theate anziché per Ngonge. Consiglio al Napoli di aspettare e di capire bene il valore di quel che ha in casa. Parlando dell’Hellas Verona provo comunque a mettermi nei panni di Baroni, che sta perdendo tutti questi giocatori e potrebbe andare in difficoltà”.
La questione ristrutturazione dell’Artemio Franchi
“Siccome è diventata una storia lunga e antipatica quella riferita alla tifoseria e a come a volte viene “trattata”. A Firenze siamo molto pittoreschi sotto questo aspetto. La gente va sempre allo stadio ed è un peccato; credo che parte della diatriba sia riferita al Franchi inteso come monumento nazionale per quelle benedette scale. Dovremmo iniziare a rivedere qualcosa dal punto di vista dell’accoglienza dentro gli stadi. Sono cresciuto e nato al Franchi, mi ci sono affezionato, ma le istituzioni dovranno saper intervenire. Commisso da un lato sembra essersi un po’ stancato di questa situazione”.
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