Crotone hub delle criptovalute – Il Quotidiano del Sud
La provincia di Crotone è al centro di un’indagine che ha rivelato un sospiro anomalo di estrazione di criptovalute, in particolare di Helium hotspot, nell’area. Questo dato è sorprendente non solo per la sua intensità, ma anche perché si rileva in una delle aree più povere d’Italia, con un forte gap tecnologico e bassa scolarizzazione.
Lo studio intitolato “The Dark-Web Side of Mafias”, coordinato dallo storico Antonio Nicaso, ha esplorato come la nuova criminalità organizzata, in particolare la ‘ndrangheta, si sia adattata ad operare nel cyberspazio e come sappia sfruttare le nuove tecnologie. I risultati sono impressionanti e rivelano una presenza di hotspot correlati alla popolazione dieci volte superiore rispetto a Roma.
L’indagine ha anche messo in luce il notevole know-how nel campo delle criptovalute nelle aree socialmente depresse della Calabria, come il Crotonese e la Locride, zone ad alta densità mafiosa. Questo solleva numerosi interrogativi, dato che l’attività di estrazione di criptovalute implica un notevole dispendio energetico e investimenti consistenti a monte.
Gli autori del lavoro sottolineano che nessun dato giustifica una presenza così massiccia di hotspot di mining di criptovalute in quella zona della provincia di Crotone e ipotizzano il coinvolgimento della criminalità organizzata. È noto che la ‘ndrangheta ha mostrato un interesse crescente per le valute digitali, reclutando hacker e pirati informatici per attività illecite, come il trading clandestino online e possibili transazioni di denaro sporco attraverso criptovalute.
Inoltre, recenti inchieste hanno rivelato la capacità della ‘ndrangheta di districarsi tra i meandri della finanza creativa e speculativa, confermando la sua forte capacità estrattiva sul fronte delle criptovalute.
Questi risultati sollevano preoccupazioni sulla possibile infiltrazione della criminalità organizzata nelle attività di mining di criptovalute come metodo per lavare denaro sporco e trasferire fondi in modo anonimo. Il procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, ha sottolineato che ci sono sempre più casi di richieste di sequestro e confisca di wallet contenenti criptovalute, dimostrando l’interesse crescente delle organizzazioni criminali per le valute digitali.
In conclusione, l’analisi della presenza massiccia di hotspot di mining di criptovalute nella provincia di Crotone solleva seri dubbi e preoccupazioni sul coinvolgimento della criminalità organizzata in attività illecite legate alle criptovalute. Si tratta di una tendenza allarmante che richiede un’azione decisa da parte delle autorità competenti per contrastare il potenziale utilizzo criminale delle tecnologie emergenti.
– Criptovalute a Crotone
– Attività di “mining” in Calabria
– Criminalità organizzata e criptovalute
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