Economia del mare vs Green Deal non solo trattori
La guerra contro il green deal: l’industria italiana e europea del mare si ribella
La battaglia contro il green deal dell’Unione Europea non riguarda solo i trattori, ma coinvolge anche l’industria cantieristica e le marinerie. Le misure contenute nel green deal rischiano di mettere a repentaglio l’industria italiana ed europea del mare e, secondo alcuni esperti, non sono neanche sufficienti ad avere un impatto significativo sulle emissioni globali di Co2.
I cantieri temono il rialzo dei prezzi dell’alluminio, un trend che è in corso da tempo. Secondo Gianclaudio Torlizzi, fondatore di T-Commodity, il green deal europeo, concepito come strumento di sicurezza economica, produce effetti opposti a quelli desiderati in un contesto di caos, frammentazione ed economia di guerra. Questo perché, ad esempio, le importazioni europee di alluminio russo sono diminuite, ma sono stati compensati da importazioni da paesi come gli Emirati Arabi Uniti e l’India, con alluminio prodotto in maniera meno sostenibile dal punto di vista ambientale. Questo comporterà un aumento dei costi e una flessione della competitività delle industrie europee legate al mare.
Il Carbon Border Adjustment Mechanism (CBAM), un dazio che mira a disincentivare la produzione di Co2 in settori come il cemento, l’alluminio, i fertilizzanti, l’acciaio e la produzione elettrica, si trova ora in una fase di transizione e diventerà operativo nel 2026. Tuttavia, molte imprese del settore cantieristico ritengono che la deadline sia troppo stretta rispetto ai tempi della produzione, portando a significativi disagi economici e organizzativi.
Le imprese del settore cantieristico, in cui l’Italia ha una lunga tradizione, hanno dovuto riorganizzare l’intero processo produttivo per ridurre le emissioni di Co2, comportando ingenti investimenti e un aumento dei costi rispetto ai concorrenti non europei. Questo si è verificato in un momento di crisi economica senza precedenti e ha portato alla recessione di paesi come la Germania e la Francia. Questa situazione ha creato preoccupazioni e malcontento, non solo tra gli operatori del settore cantieristico, ma anche tra gli agricoltori e altri settori coinvolti nel green deal.
In conclusione, la guerra contro il green deal non coinvolge solo i trattori, ma si estende anche alle industrie cantieristiche e marittime. Le misure contenute nel green deal dell’Unione Europea stanno generando preoccupazioni e disagi economici, mettendo a repentaglio l’industria italiana ed europea del mare.È necessario trovare un equilibrio tra gli obiettivi ambientali e le esigenze economiche delle imprese, al fine di evitare ulteriori danni alla già fragile situazione economica europea.
– Green deal
– Cantieristica e marinerie
– Carbon Border Adjustment Mechanism (CBAM)
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