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Inps bonus mamme sbloccato per lavoratrici a tempo indeterminato con almeno due anni di anzianità

Il bonus mamme lavoratrici sbloccato: ecco le novità

Finalmente è arrivata l’attesa notizia: le indicazioni operative dell’Inps hanno sbloccato il bonus per le mamme lavoratrici, introdotto dall’ultima legge di bilancio. Sebbene la misura sia partita con un mese di ritardo, i beneficiari riceveranno anche l’importo di gennaio, insieme alle mensilità successive.

Il bonus consiste nell’esenzione della contribuzione previdenziale, che si traduce in un aumento in busta paga, fino a un massimo di 3.000 euro annui (250 euro per 12 mensilità), destinato alle lavoratrici che hanno almeno tre figli a carico. Inoltre, in via sperimentale per il 2024, il bonus verrà erogato anche a chi ha due figli, di cui il più piccolo sotto i 10 anni. Tuttavia, dal 2025 e nel 2026, il beneficio verrà assegnato solo dalla nascita del terzo figlio.

La premier Giorgia Meloni ha sottolineato l’importanza di questa misura per il rilancio delle politiche per la demografia, affermando che il governo intende premiare le donne che mettono al mondo almeno due figli, riconoscendo così il contributo essenziale che esse offrono alla società.

Questa misura, tuttavia, esclude diverse categorie di mamme, come le lavoratrici domestiche, tutte quelle che hanno un solo figlio, anche se disabile, le lavoratrici a tempo determinato, le libere professioniste, le collaboratrici occasionali e le disoccupate.

In conclusione, il bonus per le mamme lavoratrici rappresenta un passo importante per incentivare la natalità e sostenere le donne che vogliono conciliare la maternità con il lavoro. Tuttavia, resta il fatto che alcune categorie di mamme rimangono escluse, un punto su cui potrebbe essere necessario intervenire in futuro per garantire un sostegno più ampio e inclusivo.

– sar
– contratto a tempo indeterminato
– lavoratrici domestiche


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