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Nuove istruzioni INPS su IMA, CIGS e FIS per lavoro portuale

Nuove istruzioni INPS per il versamento dei contributi per il lavoro portuale

Con la pubblicazione della circolare n. 101 del 12 dicembre 2023, l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale ha fornito importanti istruzioni relative al versamento dei contributi dovuti dai datori di lavoro che svolgono un’attività di fornitura di lavoro portuale temporaneo.

La circolare fornisce chiari chiarimenti in merito ai contributi dovuti e le modalità operative per il versamento, tenendo conto delle disposizioni legislative contenute nel decreto legislativo n. 148 del 14 settembre 2015, modificato dalla legge n. 234 del 30 dicembre 2021 (Legge di Bilancio 2022) e nel decreto del Presidente della Repubblica n. 602 del 30 aprile 1970.

Una delle tematiche affrontate riguarda gli obblighi contributivi dei datori di lavoro per l’accesso alle integrazioni salariali, nonché le istruzioni operative per la compilazione dei flussi Uniemens e le istruzioni contabili a tal proposito.

In particolare, per i lavoratori assunti con contratto a tempo determinato e per quelli il cui lavoro non rientra tra le prestazioni di lavoro portuale temporaneo, i datori di lavoro devono versare i contributi relativi alla Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (CIGS) e al Fondo di Integrazione Salariale (FIS).

Per i lavoratori assunti con contratto a tempo indeterminato e che svolgono prestazioni di lavoro portuale temporaneo, i datori di lavoro dovranno versare i contributi relativi all’indennità di mancato avviamento al lavoro (IMA).

L’importo dei contributi varia in base alla tipologia di contratto e al numero dei dipendenti. Ad esempio, per l’IMA, i datori di lavoro devono versare il 0,90% dell’imponibile contributivo, mentre i lavoratori contribuiscono con lo 0,30%.

Per quanto riguarda la CIGS, l’importo dei contributi varia tra il 0,60% e il 0,30%, a seconda della tipologia di contratto e del numero di dipendenti. Analogamente, per il FIS, l’aliquota dipende dal numero dei dipendenti, con importi che vanno dal 0,50% all’0,80%.

È importante sottolineare che l’INPS richiede anche l’indicazione di un codice di autorizzazione specifico per le posizioni contributive dei lavoratori interessati.

In conclusione, la circolare fornisce chiarimenti importanti per i datori di lavoro che operano nel settore del lavoro portuale temporaneo, fornendo indicazioni precise sui contributi da versare e le modalità per il calcolo degli stessi. È fondamentale attenersi scrupolosamente alle disposizioni fornite dall’INPS per evitare sanzioni e conformarsi alle normative vigenti in materia di previdenza sociale e lavoro.

– Lavoro portuale
– Istruzioni
– Natura contributiva


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