Primo affare Italia-Mosca dopo stop gas Putin
La caduta delle esportazioni italiane verso la Russia ha segnato un trend decrescente negli ultimi anni, con un crollo drammatico del 25% nel 2022, seguito da un altro 20% nel 2021. Questa situazione rappresenta un duro colpo per gli esportatori italiani e un chiaro segnale delle politiche espansionistiche del Cremlino che stanno influenzando pesantemente il commercio internazionale.
Il commercio storico con Mosca ha subito un forte calo, con le vendite annuali che sono scese a 4,7 miliardi di euro, raggiungendo il livello minimo toccato dal 2003. Questo rappresenta un calo di sei miliardi rispetto ai picchi del 2013, evidenziando l’impatto significativo delle politiche russe sul commercio bilaterale.
La diminuzione delle vendite è stata particolarmente evidente in settori chiave come le auto, la siderurgia, i mobili, le scarpe e gli elettrodomestici, con cali vertiginosi che hanno raggiunto fino al 75%. Questo ha causato un drastico cambiamento di rotta per alcuni distretti, come le calzature marchigiane, che in passato avevano visto la Russia come un mercato promettente. Tuttavia, le vendite verso Mosca sono diminuite in modo significativo, con aziende che hanno subito pesanti perdite.
Inoltre, il 2022 è stato un anno nero per gli acquisti italiani, con un’impennata nei valori legata all’esplosione dei prezzi del gas. Le contromisure adottate dopo l’invasione dell’Ucraina hanno richiesto mesi per poter andare a regime, ma nel frattempo le importazioni di gas dalla Russia hanno aumentato i costi e portato la bilancia commerciale ad affondare.
Tuttavia, c’è una luce in fondo al tunnel, con l’Italia che ha lavorato per diversificare le fonti di approvvigionamento energetico, riducendo drasticamente la dipendenza dal gas russo. Nuovi flussi di approvvigionamento da Algeria, Azerbaijan e Qatar hanno consentito uno stop quasi completo alle importazioni di gas da Mosca, riducendo la Russia dal primo al terzo posto tra i fornitori di gas all’Italia.
In conclusione, la caduta delle esportazioni verso la Russia e la riduzione delle importazioni di gas da Mosca rappresentano una svolta significativa nelle relazioni commerciali tra i due paesi. Mentre le politiche espansionistiche del Cremlino continuano a influenzare il commercio internazionale, l’Italia sta cercando attivamente nuove opportunità di mercato e fonti di approvvigionamento energetico per ridurre la dipendenza da fornitori problematici.
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