Tether usato per riciclaggio, colpa della sorveglianza carente
Il ruolo di Tether nelle transazioni legate ad attività illecite
«Tether non è colpevole di questo fenomeno», afferma al CdT Michele Ficara Manganelli, Executive Director dello Swiss Blockchain Consortium di Lugano. «È una questione di “omissione di sorveglianza”: le transazioni legate ad attività illecite avvengono perché, banalmente, c’è chi vuole riciclare e c’è qualcun altro che è disposto a farlo». Perché usare Tether, allora? «Semplicemente perché è più facile», risponde l’esperto. «Ma nel caso asiatico – continua – parliamo di “dilettanti allo sbaraglio” perché Tether è perfettamente tracciabile. Tra l’altro, Tether ha la facoltà di bloccare un wallet se vi è evidenza che contenga dei token non certificati o di provenienza illecita – ma serve, appunto, un’azione dell’autorità di sorveglianza».
La questione della “omissione di sorveglianza”
Secondo Michele Ficara Manganelli, il problema delle transazioni legate ad attività illecite non pesa su Tether, ma è piuttosto una questione di scarsa vigilanza da parte delle autorità. Sebbene Tether sia tracciabile e abbia la capacità di bloccare wallet con token non certificati o di provenienza illegale, si richiede comunque un’azione da parte delle autorità di sorveglianza per intervenire su queste attività illecite.
– Riciclaggio di denaro
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