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Wall Street ostaggio tassi Fed. Market mover lavoro-inflazione

Wall Street in tensione: l’attesa per i dati cruciali e le incertezze sulla Fed

Il contesto attuale

Investitori e trader sull’attenti a Wall Street in questi primi giorni di trading del 2024: a far piombare sui mercati la parola d’ordine cautela è sia l’attesa per il dato grande market mover in calendario negli Stati Uniti che il sospetto che la Fed di Jerome Powell impiegherà più tempo del previsto a imboccare il sentiero dei tagli dei tagli. Un sospetto che è stato rinfocolato dal report sull’occupazione Usa relativo al mese di dicembre, reso noto lo scorso venerdì: un report che ha messo in evidenza, di nuovo, la solidità del mercato del lavoro made in Usa, rendendo meno impellente, di conseguenza, la necessità di un intervento della banca centrale volto a sostenere i fondamentali americani.

Le prossime mosse della Fed

A questo punto, almeno nella settimana che si è aperta ora, la parola spetta ad alcuni dati macro cruciali che saranno diffusi nei prossimi giorni e che condizioneranno le aspettative dei mercati sulle prossime mosse della Fed: l’indice dei prezzi al consumo, cruciale termometro dell’inflazione, che sarà diffuso giovedì 11 gennaio, e l’indice dei prezzi alla produzione, altro dato che monitora il trend dei prezzi, in calendario nella sessione di venerdì 12 gennaio.

Reazioni dei mercati

I numeri emersi con la pubblicazione del report occupazionale Usa hanno presentato un mercato del lavoro degli Stati Uniti più che solido: una notizia positiva per l’economia, meno per i mercati. Wall Street ha infatti interrotto una scia rialzista che durava da ben nove settimane, e i tassi dei Treasury Usa – che mercoledì scorso avevano riafferrato la soglia del 4% per poi riperderla, sono tornati a puntare di nuovo oltre quel livello psicologico chiave, fino a balzare al record intraday del 4,103%.

Aspettative dei trader

Oggi il trend dei Treasury cerca di dare dimostrazione di stabilizzazione, a fronte di rendimenti che oscillano attorno al 4,05%, mentre a Wall Street prevale un certo pessimismo. I trader, di fatto, si stanno chiedendo se non siano andati troppo oltre nel prevedere più di quei tagli ai tassi che gli esponenti del Fomc stesso – il braccio di politica monetaria della Fed – hanno detto di stimare per quest’anno 2024: tre, in tutto. Wall Street prevede invece almeno il doppio di quei tagli: sei circa.

Conclusioni

Dal CME FedWatch tool, strumento che monitora le aspettative dei trader, emerge infatti che le probabilità di un taglio dei tassi Usa di 25 punti base dal livello attuale (tra il 5,25% e il 5,5%) al range compreso tra il 5% e il 5,25%, si sono ridotte dal 73,4% di una settimana fa circa al 62,3%. D’altro canto, le probabilità che i tassi sui fed funds rimangano ai livelli attuali, nel mese di marzo sono salite da appena l’11,5% di una settimana fa ad, addirittura, il 43,9%.

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