Wall Street teme la bolla di Meta & C.
Il future delle “regine dello Standard & Poor’s 500”: il caso Meta e il dibattito sulle nuove bolla tecnologica
La capitalizzazione di Meta è cresciuta di 197 miliardi di dollari nella sola seduta di venerdì scorso, rendendo ancora più ricco Mark Zuckerberg e alimentando il dibattito sul futuro delle aziende dominanti dello Standard & Poor’s 500. Mentre alcuni temono lo scoppio di una bolla simile a quella delle dot com degli anni 2000, altri non condividono questo timore.
Attualmente, ci sono i “Magnifici Sette” o “Mag 7”, un gruppo di titoli tra cui Alphabet, Apple, Microsoft, Tesla, Nvidia, Amazon e Meta, che pesano per il 29% sull’indice S&P500 e sono diventati i dominus del mercato. Questi titoli hanno sperimentato un notevole aumento delle performance, superando le altre società quotate.
Nonostante il crescente timore di una nuova bolla tecnologica, i dati mostrano che i “Magnifici 7” hanno avuto un rendimento medio del 28% in poco più di tre anni, grazie ai bilanci solidi, ai margini elevati e all’entusiasmo per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale.
Tuttavia, alcune istituzioni finanziarie come la Bank of America ritengono che questo trend ascensionale potrebbe non continuare a causa dei cambiamenti a livello macroeconomico e geopolitico, delle azioni legali antitrust e degli sviluppi incerti dell’IA. Goldman Sachs invece suggerisce che la chiave per mantenere questo ritmo è aumentare i ricavi e mette in luce come i “Magnifici 7” abbiano valutazioni inferiori rispetto ai loro predecessori durante la bolla tecnologica del 2000.
Inoltre, queste aziende reinvestono il 60% del flusso di cassa in ricerca e sviluppo, più del doppio rispetto alla Tech Bubble, fornendo così una copertura per non subire un declino simile a quello dei protagonisti perdenti del film “I magnifici sette” di John Sturges.
In conclusione, il futuro delle “regine” dello S&P500 è ancora incerto ma ci sono diversi fattori che possono influenzare il loro destino. La costante evoluzione dell’ambiente macroeconomico e politico, insieme agli sviluppi tecnologici e alle azioni legali, renderanno interessante seguire da vicino il destino di queste aziende nel prossimo futuro.
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