Bitcoin a 43.000 USD l’analisi del prezzo e l’ottimismo sul mercato
Bitcoin ha chiuso la giornata di ieri con le quotazioni al di sopra dei 43.000 USD, aprendo le porte a scenari grafici totalmente differenti da quelli ipotizzabili la scorsa settimana e riportando l’ottimismo sul mercato: l’analisi del prezzo della crypto indica la possibilità di un recupero dei massimi locali nel breve termine.
Mentre il mercato delle criptovaluta viene spaventato dai media mainstream con il FUD della notizia legata ai rimborsi di MT.GOX, Bitcoin stupisce tutti ancora una volta e ritorna a testa bassa di nuovo sopra i 43.000 USD con l’analisi dei prezzi che suggerisce la possibilità di una continuazione rialzista. La moneta crittografica per eccellenza dopo l’ultimo pump di ieri ha riportato la sua capitalizzazione a quota 850 miliardi di dollari, con la dominance leggermente in crescita a 52,6 punti percentuali rispetto alle altre valute del settore.
L’ottimismo e la fiducia degli operatori del mercato tornano a farsi sentire dopo che Bitcoin aveva perso oltre il 20% del proprio prezzo a seguito dell’approvazione dell’ETF spot negli Stati Uniti, con cui è stato dato il via ai veicolo di investimento regolamentati offerti dai più noti Fund Manager del Paese.
Dal minimo di 38.600 USD toccato martedì 23 gennaio, Bitcoin ha recuperato circa il 13% del proprio valore perso durante l’ultima correzione dei prezzi, che ha coinvolto non solo la moneta arancione ma più in generale tutte le criptovalute del mercato.
Il pump di ieri è stato decisivo per scavalcare una zona di liquidità molto importante ai fini della price action, che ha dato spazio ad una potenziale continuazione del trend da parte dei tori. In particolare nel livello dei 43.000 USD si concentravano molte liquidazioni su mercati perpetui, ora ricollocate in maniera molto meno aggressiva a 44.000 USD.
Ora gli animi dei traders sono più inclini a l’ottimismo, migliorando dalla condizioni di neutralità ed incertezza che potevamo osservare nei giorni precedenti.
La responsabilità del recupero del livello di prezzo di 43.000 USD da parte di Bitcoin è assoggettata ai flussi in entrata di denaro degli ETF in USA. In particolare le analisi degli esperti mostrano come i deflussi provenienti da Grayscale si siano ridotti notevolmente, arrivando per la prima volta dopo 8 giorni consecutivi al di sotto della soglia 10.000 BTC giornalieri.
Allo stesso tempo IBIT di BlackRock, FBTC di Fidelity, ARKB di Ark Invest, e BITB di Bitwise, attirano più flussi in entrata di quanti siano quelli in uscita da Grayscale, rendendo il netflow ampiamente positivo. (dati Bitcoin Treasuries)
Se questa condizione dovesse rimanere inalterata per i prossimi giorni, potremmo aspettarci un balzo fin sopra i 47.000 USD per BTC, con le analisi che mostrerebbero un outlook sempre più bullish. Anche Coinbase, custode dei BTC di molti ETF, ha tratto vantaggio da questa situazione con la sua stock che è cresciuta del 6% ieri al Nasdaq.
Un’altro fattore che sicuramente ha creato i presupposti per una risalita di Bitcoin in zona 43.000 USD riguarda la pressione di uno dei principali gestori patrimoniali di Hong Kong, che ha richiesto alle autorità di regolamentazioni cinesi di approvare il primo exchange-traded fund nel Paese orientale. La richiesta, presentata venerdì da Harvest Fund Management, se accettata dalla Securities and Futures Commission (SFC) amplierebbe la notorietà a livello globale del crypto asset, creando nuove piazze d’affari regolamentate e offrendo agli investitori cinesi un metodo sicuro per iniziare ad investire.
Il lancio ufficiale dello strumento di negoziazione su Bitcoin è atteso potenzialmente per il 10 febbraio, subito dopo il capodanno lunare di Hong Kong, ma potrebbe essere ritardato di qualche settimana/mese.
Inoltre, secondo quanto esplicato da Bloomberg, anche Venture Smart Financial Holdings Ltd. (VSFG) starebbe pensando un nuovo ETF in Cina che verosimilmente potrebbe già essere disponibile nel primo trimestre di quest’anno.
In più, a tutto ciò si aggiungono gli sviluppi in campo stablecoin, con gli stessi gestori che stanno applicando per un ETF che spingono all’autorità monetaria di Hong Kong (HKMA) per promuovere nuove risorse crittografiche stabili, che dovrebbero integrarsi con le nascenti CBDC in Oriente.
Sul mero fronte dell’analisi dei prezzi, vediamo come la situazione ora decisamente meno in bilico rispetto alle osservazioni dei giorni precedenti.
Al momento della stesura Bitcoin quota un valore di 43.350 USD, stanziando al di sopra dell’EMA 50 daily, recuperata dopo qualche giorno di chiusure negative.
Ora il trading range più probabile nel quale oscillerà l’asset nella settimana è quello dei 42.000-45.000 USD, in attesa che venga sfondato uno dei due estremi e che al price action prenda una chiara direzione.
Il funding rate su mercati derivati è tornato ampiamente positivo, così come l’open interest che è balzato al di sopra degli 11 miliardi di dollari, sottolineando l’interesse speculativo degli attori del mercato crypto.
I volumi sui mercati spot purtroppo non sono incoraggianti e lasciano spazio ad una potenziale manovra degli orsi che potrebbero riprendere in mano la situazione.
Ad ogni modo le probabilità vanno per una continuazione rialzista di Bitcoin che sembra essere diretta verso i 50.000 USD entro la fine del Q1 2024.
La moneta arancione, che è solita stupire l’intera community crittografica con la sua imprevedibilità, si prepara dunque al quarto halving, e chissà se per la prima volta nella storia venga toccato un nuovo massimo storico prima ( e non dopo) il noto dimezzamenti dei premi di miner.
Se ciò non dovesse avvenire entro aprile, nessuna paura: Bitcoin avrebbe ancora tempo per stampare altre performance positive da qui ai prossimi 12-18 mesi, con target verosimilmente al di sopra dei tanto attesi 100.000 USD per unità.
Il bull market è proprio di fronte a noi.
– analisi del prezzo
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