Commercio globale crescerà meno del PIL globale dopo 20 anni
Il commercio globale sta attraversando un periodo di significativi cambiamenti, dovuti a pressioni economiche e geopolitiche sempre più persistenti. Queste dinamiche stanno ridisegnando le rotte del commercio mondiale, portando in primo piano i corridoi commerciali regionali rispetto a quelli tradizionali come Cina-USA e Cina-UE. Secondo Fabio Dal Pan, Managing Director e Partner di BCG, queste dinamiche potrebbero generare effetti diretti, come l’inflazione e l’aumento dei costi di trasporto, ma anche effetti indiretti, mettendo in crisi la prevedibilità e l’affidabilità delle catene di fornitura e cambiando il vantaggio competitivo di alcune aree del mondo.
Una nuova edizione del Global Trade Report di Boston Consulting Group (BCG), dal titolo “Jobs, National Security, and the Future of Trade”, rivela che il commercio globale sta crescendo a un ritmo più lento rispetto all’economia mondiale. Secondo le previsioni, il commercio crescerà del 2,8% all’anno fino al 2032, mentre il PIL mondiale crescerà del 3,1%.
I fattori geopolitici che cambieranno il commercio globale nei prossimi anni sono basati sul Global Trade Model, che utilizza l’intelligenza artificiale e le correlazioni storiche per creare previsioni decennali. Questi fattori includono le tensioni commerciali tra Cina e Occidente, l’Accordo commerciale USMC (Stati Uniti, Canada, Messico), i benefici per le nazioni del Sud-est asiatico (ASEAN), l’India come mercato interno e destinazione alternativa alla Cina, e il cambiamento del commercio della Russia verso i paesi BRIC (Brasile, Cina, India e Sud Africa).
Dal Pan sottolinea che l’attenzione della politica industriale si concentrerà sull’indipendenza strategica dei settori chiave dell’economia nazionale, la creazione di posti di lavoro e l’energia verde. Ciò potrebbe portare a un rafforzamento delle partnership commerciali tra alcuni paesi, in particolare in Nord America, Europa e nell’area ASEAN. Inoltre, l’Europa potrebbe proseguire verso una maggiore indipendenza e resilienza nei settori strategici, assumendo un ruolo diverso e più solido nei confronti di USA e Cina.
In conclusione, il commercio globale sta attraversando importanti cambiamenti, e le dinamiche geopolitiche e economiche continueranno a plasmare il futuro del commercio mondiale. È fondamentale monitorare queste evoluzioni e adattarsi alle nuove sfide e opportunità che esse porteranno.
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