Bitcoin vs finanza tradizionale chi vince?
La nascita della cripto anarchia
Nel 1988, Timoty C. May scriveva il “The Crypto Anarchist Manifesto”, un documento che avrebbe influenzato i Cypherpunk e il mondo delle criptovalute, in particolare il Bitcoin. May richiamava l’incipit del Manifesto del Partito Comunista di Marx ed Engels per esordire: «Uno spettro si aggira per il mondo moderno, è lo spettro della cripto anarchia».
I Cypherpunk
Il gruppo dei Cypherpunk, attivo negli anni ’90 in California, era composto da attivisti, avvocati, crittografi e figure con differenti impostazioni politiche, ma accomunate dall’essere anti-sistema. La difesa della privacy tramite la crittografia e la realizzazione di meccanismi per transazioni e pagamenti senza terzi garanti erano obiettivi comuni, in contrapposizione alle istituzioni finanziarie tradizionali. La disintermediazione era un concetto chiave, ripreso anche da Satoshi Nakamoto nel white paper del Bitcoin.
Il cambiamento
Negli ultimi anni, il mondo finanziario istituzionale ha acquisito sempre più influenza nel cripto mondo, come dimostra l’approvazione dell’ETF sulla criptovaluta da parte della Security and Exchange Commission. Ciò ha portato il Bitcoin ad essere considerato sempre di più un asset invece di una valuta digitale. Nonostante ciò, la natura e il funzionamento della criptovaluta rimangono pressoché invariati, seppur con diverse interpretazioni e utilizzi in diversi contesti internazionali.
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