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Airbnb paga al fisco, aiuta la crisi abitativa

Il problema dell’emergenza abitativa a Bergamo

Una lettera urgente al Sindaco Giorgio Gori

Riceviamo e pubblichiamo.

Al sindaco di Bergamo, Giorgio Gori

Signor Sindaco,

Alla vigilia di un Natale abbiamo letto il resoconto della sua conferenza stampa di fine anno dove dava un giudizio molto positivo del suo operato, noi non la pensiamo così. Lei inoltre afferma che il prossimo non sarà un semestre bianco, cogliamo l’occasione per farle i nostri auguri di buone feste e per inviarle quindi questa lettera.

È questo un tempo di feste, ma funestato, non solo dalle guerre in corso, ma anche dalla sofferenza abitativa di moltissime famiglie sotto sfratto e pignoramento, impossibilitate a pagare affitto e mutui insostenibili, di migranti in abitazioni invivibili e precarie, di gente senza dimora, di un patrimonio di Case Popolari (ERP) ormai consunto e in alcuni casi fatiscente. Quindi le chiediamo cortesemente di attivarsi subito affinché i 576 milioni che Airbnb deve pagare al fisco per tasse sugli affitti brevi non pagate siano utilizzati per fronteggiare alla crisi abitativa.

Signor Sindaco, ricorda l’entusiasmo per il riconoscimento dell’UNESCO alla nostra città? Per i successi economici derivati dalla crescita dell’aeroporto? Per l’enorme sviluppo turistico?

Ma ci sono conseguenze. Dato che sono ormai oltre migliaio a Bergamo gli alloggi affittati a breve, sottratti ai residenti, e, come certificato dall’Agenzia delle Entrate, spesso evadendo il fisco, anche in questa città, continua ad essere così contento?

Dato che, malgrado i buoni esempi di altre città europee, il governo Meloni sta bloccando qualsiasi possibilità di regolazione efficace degli affitti brevi, ritiene di non poter fare niente?

Il governo Meloni ha inoltre azzerato per il secondo anno consecutivo i fondi per il contributo all’affitto e morosità incolpevole, ha tolto a 200.000 famiglie il reddito di cittadinanza e l’allegato contributo affitto, non destina un centesimo di euro al recupero delle 90.000 case popolari oggi chiuse per assenza di manutenzioni (a Bergamo sono tantissime come lei certamente saprà), mentre il ministro Salvini fantastica su un piano casa che, se va bene, destinerà 50 milioni di euro solo nel 2027.

La stessa regione Lombardia e l’ALER, dopo che hanno millantato interventi calmierativi dell’aumento dei costi nelle case popolari, praticamente hanno fatto pochissimo. E usando a Bergamo i fondi manutentivi già stanziati, aggravando le condizioni di fatiscenza di un patrimonio già obsoleto.

Inoltre la sua scelta di interrompere la collaborazione con ALER, stipulando un accordo con MM, sta di fatto riversando sugli inquilini delle case popolari richieste di bollette stratosferiche, che ovviamente gli inquilini, già in forte difficoltà economica, non sono in grado di onorare. I dati sulla morosità incolpevole sono ormai alle stelle.

Ora siamo stati informati, che a fronte di una situazione sociale così grave, e una dinamica degli sfratti gravissima la sua amministrazione metterà a disposizione come alloggio transitorio per le famiglie in emergenza abitativa 1 (un) alloggio, e l’ALER Bergamo altrettanto. Non abbiamo parole.

Sarebbe questa la “cura nell’accogliere e sostenere la comunità, soprattutto i suoi cittadini più fragili” di cui parla nella sua intervista?

Ritiene di non poter fare niente per cambiare registro?

Questa è una lettera al Sindaco di Bergamo, responsabile della tutela dei diritti umani ratificati dall’Italia, in primo luogo del diritto alla casa e alla salute.

Non è una lettera a Babbo Natale.

Perciò le chiediamo di attivarsi urgentemente, direttamente e coinvolgendo il Consiglio comunale, per chiedere al governo che i 576 milioni che Airbnb deve pagare al fisco per tasse sugli affitti brevi non pagate siano utilizzati per il fondo affitti e morosità incolpevole, per recuperare le 70.000 case popolari sfitte in Italia (un migliaio nella Bergamasca, quasi tutte in città), dando risposte alle 650.000 famiglie in lista di attesa, oltre un migliaio a Bergamo.

In allegato troverà la proposta di ordine del giorno che le chiediamo cortesemente di condividere con la giunta e il Consiglio comunale di questa città.

Restando in attesa del suo cortese riscontro, con i migliori auguri di un Natale di impegno per la pace e il diritto alla casa. Adesso!

Francesco Macario
Il presidente di Unione Inquilini di Bergamo

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– Case Popolari (ERP)
– riconoscimento dell’UNESCO
– giudizio molto positivo del suo operato


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