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Eccessi economici lezione dallo Sri Lanka

Il dramma dello Sri Lanka: la crisi economica e sociale causata dalla rivoluzione biologica fallita

La storia di Prasad, un contadino dello Sri Lanka, è emblematica dell’agonia attraversata da milioni di abitanti dell’isola. Con la crisi del 2022, Prasad si è trovato costretto a zappare la terra a mano, poiché aveva venduto il bue che solitamente muoveva l’aratro di famiglia. Le coltivazioni stavano andando male, i prezzi di qualsiasi cosa erano quadruplicati, costringendo molti abitanti a emigrare all’estero in cerca di redditi stabili.

La causa di questa disastrosa situazione risale al divieto improvviso, imposto nel 2021 dal presidente Gotabaya Rajapaksa, di importare e utilizzare fertilizzanti e pesticidi chimici. Un tentativo di promuovere un’agricoltura sana e pulita, finito in un disastro economico, con raccolti crollati fino al 80%.

Mentre le lobbies della chimica hanno puntato il dito contro la rivoluzione biologica fallita, la realtà è ben più complessa. La mancanza di preparazione e la malgestione della transizione ecologica hanno contribuito al crollo della produzione agricola e alla scarsità di prodotti alimentari sul mercato interno ed estero.

La crisi ha avuto ripercussioni anche sull’export di tè, cocco e gomma, causando perdite milionarie. Anche l’importazione di derrate alimentari è stata compromessa, dato che il governo non aveva più fondi per acquistare prodotti freschi dall’estero.

Tuttavia, nonostante questa situazione drammatica, ci sono segnali di ripresa. Le organizzazioni internazionali come la FAO e il World Food Program stanno cercando di fornire aiuti alimentari e supporto per avviare una transizione verso una produzione agricola più sostenibile.

Gli agricoltori stanno pian piano ritornando a metodi tradizionali e biologici, con un occhio di riguardo verso mercati esteri che promuovono prodotti biologici. Anche l’Europa, entro il 2030, bandirà molti prodotti legati all’agricoltura convenzionale con chimica, aprendo opportunità per il commercio di prodotti alimentari biologici provenienti dallo Sri Lanka.

Il Paese sta iniziando a investire in start-up biologiche e a promuovere la produzione di vermi e compost naturale. Tuttavia, la transizione verso metodi di produzione biologica comporta dei costi più elevati, e trovare mercati adatti per i prodotti bio rimane una sfida.

L’obiettivo per lo Sri Lanka è quello di garantire la resilienza dell’agricoltura ai cambiamenti climatici, e di ridurre l’allarme epidemiologico causato dall’assunzione di residui chimici, che ha contribuito a un aumento dei casi di disturbi renali e tumori.

La strada verso la ripresa economica e sociale dello Sri Lanka è ancora lunga, ma la ricerca della sostenibilità e della resilienza nell’agricoltura sembra essere la chiave per superare questa crisi senza precedenti.

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