Giovani non possono permettersi lavoro
I giovani che, nonostante siano alla ricerca di un lavoro, non possono permettersi di accettarne uno a causa degli elevati costi associati all’avvio di una carriera sono al centro di uno studio condotto nel Regno Unito. Secondo il sondaggio annuale NatWest Youth Index 2024 promosso dal Prince’s Trust e condotto su oltre 2.000 giovani tra i 16 e i 25 anni, l’aumento del costo della vita rappresenta spesso un ostacolo all’ottenimento di un lavoro stabile.
Lo studio ha dimostrato come l’aumento dei prezzi e dell’inflazione abbia un impatto significativo sulla salute mentale dei giovani in cerca di lavoro, aumentando stress e ansie con conseguenze negative sulla loro carriera. Questa situazione è simile anche in Italia, dove i salari reali sono rimasti pressoché invariati negli ultimi 30 anni, con una crescita dello +1% rispetto al +32,5% dei Paesi Ocse.
Secondo il report, i disoccupati della Generazione Z sono costretti a rifiutare un lavoro a causa dei costi associati all’ingresso nel mondo del lavoro, come le spese per l’uniforme o l’abbigliamento d’ufficio, il pendolarismo e l’aumento del costo della vita. Questa situazione ha effetti negativi sulla salute mentale dei giovani, con disturbi d’ansia che a loro volta impediscono di raggiungere obiettivi di carriera.
L’insicurezza finanziaria e le difficoltà legate al pendolarismo hanno un impatto significativo sulla salute mentale dei giovani disoccupati. Secondo il rapporto, ben il 40% degli intervistati ha dichiarato di soffrire di problemi di salute mentale, mentre un giovane su 10 proveniente da ambienti più poveri ha lasciato il lavoro a causa di tali problemi.
Per superare questo gap, molti giovani si rivolgono a consigli di esperti e studenti di economia su piattaforme come TikTok, dove vengono condivise lezioni di economia e suggerimenti su come gestire al meglio il proprio budget. Tuttavia, secondo Jonathan Townsend, amministratore delegato del Prince’s Trust nel Regno Unito, è necessario che anche i datori di lavoro si impegnino a diventare delle guide per i giovani e a garantire salari adeguati in base al costo della vita.
In conclusione, il problema dell’accesso al mondo del lavoro per i giovani è complesso e richiede interventi da parte dello Stato, dei datori di lavoro e dei singoli individui per garantire un futuro più sicuro e meno precario ai giovani aspiranti lavoratori.
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