Inps Pec piena, 21mila euro da pagare
La Corte d’Appello di Lecce ha recentemente emesso una sentenza che ha annullato una richiesta di pagamento di contributi previdenziali dell’Inps, avanzata dall’Agenzia delle Entrate a un uomo di Brindisi, per un totale di oltre 21mila euro. La decisione è stata presa in seguito alla constatazione che il contribuente non aveva ricevuto la notifica dell’obbligo di pagamento a causa della sua casella di posta piena.
La storia inizia con la notifica inviata tramite posta elettronica certificata (pec) da parte dell’Agenzia delle Entrate, la quale non è stata potuta essere ricevuta dal contribuente a causa della casella di posta piena. Successivamente, il Tribunale di Brindisi si era già espresso sulla vicenda, stabilendo la prescrizione del credito in seguito alla richiesta avanzata dall’avvocato Matteo Sances, rappresentante del contribuente. Il Tribunale ha ritenuto irregolare la notifica e impossibile ottenere una prova certa della ricezione della raccomandata con cui l’Agenzia delle Entrate aveva richiesto il pagamento dei contributi.
La sentenza della Corte d’Appello di Lecce, diventata ormai definitiva per la mancata opposizione dell’ente pubblico, ha confermato la decisione dei giudici brindisini. Inoltre, ha evidenziato la responsabilità del concessionario della riscossione nel compiere passaggi aggiuntivi per assicurare una corretta notifica degli atti. La Corte ha sottolineato che, in presenza di problemi con la notifica elettronica, il concessionario avrebbe dovuto compiere ulteriori tentativi di notifica o utilizzare altri mezzi come il deposito telematico presso la Camera di Commercio e la pubblicazione dell’avviso di notifica sul sito internet di Infocamere.
Gli avvocati Salvatore Donadei e Matteo Sances hanno sottolineato l’importanza del tema della notifica degli atti a mezzo pec, evidenziando i vantaggi di velocità ed economicità di questo metodo, ma sottolineando anche l’importanza di un’applicazione scrupolosa della norma per evitare casi come questo.
La sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Lecce rappresenta un importante precedente che mette in luce l’importanza di garantire una notifica corretta degli atti legali e la responsabilità dei concessionari nel compiere tutti i passaggi necessari per garantire che i contribuenti ricevano le notifiche in modo adeguato.
– Contributi previdenziali dell’Inps
– Casella di posta piena
– Notifica degli atti a mezzo pec
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