Re-shoring il ritorno massiccio della manifattura USA.
Il boom degli investimenti in impianti produttivi negli Stati Uniti – un’analisi
Negli ultimi mesi si è assistito a un vero e proprio boom degli investimenti in impianti produttivi negli Stati Uniti. Secondo i dati forniti dal Dipartimento del Commercio, a dicembre le aziende hanno investito ben 18,4 miliardi di dollari nella costruzione di impianti manifatturieri, registrando un aumento del 64% rispetto all’anno precedente, del 131% rispetto a due anni fa e addirittura del 170% rispetto a dicembre 2019.
Questo trend è il risultato di diversi fattori, tra cui il caos della catena di approvvigionamento e dei trasporti causato dalla pandemia, le relazioni fragili tra Stati Uniti e Cina e la crescente preoccupazione delle aziende statunitensi per la dipendenza dalla produzione in Cina. Questi elementi hanno spinto le aziende a rivedere le proprie strategie e a considerare seriamente l’opportunità di investire in impianti manifatturieri sul suolo statunitense.
Nonostante il notevole aumento degli investimenti in impianti produttivi, bisogna considerare che i sussidi governativi previsti per l’industria dei semiconduttori non sono ancora stati erogati e non si sono riflessi nei dati relativi alla spesa per la costruzione di fabbriche. La legge CHIPS americana, approvata nel 2022, prevede un pacchetto di sovvenzioni e crediti d’imposta per i produttori di semiconduttori al fine di incentivare la produzione onshore. Tuttavia, nonostante le richieste di sovvenzioni da parte di numerose aziende del settore, finora non è stato ancora erogato alcun denaro.
Al di là di questi sussidi governativi, le aziende produttrici di semiconduttori hanno già avviato grandi progetti di investimento, come nel caso di Intel, TSMC, Samsung Electronics e Texas Instruments. Queste iniziative sono state intraprese indipendentemente dagli aiuti previsti dalla legge CHIPS, evidenziando un reale interesse da parte delle aziende nel voler investire nella produzione negli Stati Uniti.
Gli investimenti in impianti produttivi rappresentano un passo importante per gli Stati Uniti, che si trovano al secondo posto come paese manifatturiero per produzione, superati solo dalla Cina. Questo trend potrebbe portare a una maggiore indipendenza e resilienza del settore manifatturiero statunitense, riducendo la dipendenza dalle forniture esterne e contribuendo allo sviluppo dell’economia nazionale.
Inoltre, gli investimenti in impianti produttivi potrebbero essere influenzati dalla situazione geopolitica attuale, con gli Stati Uniti e la Cina che si preparano a un confronto che potrebbe impattare sulle catene logistiche mondiali. La posizione degli Stati Uniti, inoltre, potrebbe essere rafforzata dalla relativa assenza di iper-burocrazia e dalla prospettiva di crescita del mercato interno.
In conclusione, il significativo aumento degli investimenti in impianti produttivi negli Stati Uniti conferma un ritorno di interesse da parte delle aziende nei confronti della produzione nazionale e potrebbe rappresentare un’opportunità importante per lo sviluppo economico a lungo termine del paese.
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